Quando la malattia si ripresenta nel seno e aree circostanti la terapia si basa su diverse opzioni ma nella maggior parte dei casi la chirurgia viene proposta e discussa come prima scelta.

La radioterapia, spesso combinata con la chirurgia, viene considerata la scelta ottimale soprattutto se non effettuata dopo l’intervento chirurgico alla diagnosi.

In caso di recidiva locale la radioterapia può far seguito alla chirurgia sia dopo un intervento conservativo (tumorectomia, quadrantectomia) che dopo una mastectomia, in questo caso verrà irradiata la parete toracica.

La radioterapia può essere utilizzata anche singolarmente ma con minore successo.
L’estensione della radioterapia alle aree di drenaggio linfonodale, in caso di recidiva regionale, dipende dalla sede e dal loro coinvolgimento, nonché dalla presenza o meno di metastasi nel resto del corpo.

In casi particolari e selezionati può essere proposta una re-irradiazione, sia della parete toracica o del seno residuo, soprattutto se la recidiva compare dopo un lungo intervallo di tempo dalla  radioterapia effettuata dopo l’intervento primario (alla diagnosi).
Ciò comporta una attenta spiegazione degli eventuali effetti collaterali che potrebbero essere maggiori in caso di una seconda irradiazione sulle stesse sedi.
Inoltre deve essere proposta ed effettuata solo in centri con comprovata esperienza nella gestione di tali complessi trattamenti.

Testo redatto da Antonella Richetti, radio-oncologo – febbraio 2017