L’autostima può subire ripercussioni a seguito della diagnosi e delle cure (perdita dei capelli, aumento di peso, difficoltà di concentrazione, stanchezza, attività professionale ridotta, ecc.), ma solitamente la reazione messa in atto nelle prime fasi dopo la diagnosi della malattia permette alla donna di scoprire delle risorse personali, delle quali era poco o per nulla consapevole.
L’opportunità di identificare queste risorse accresce l’autostima e aiuta a sentirsi meglio, più sicure e adeguate nelle svariate situazioni della vita.
“Credo, con un pizzico di supponenza, che sia stata in grado di superare questo delicato momento grazie alle mie risorse, che fino a quel momento non sapevo di avere.
Sono riuscita, in modo anche bizzarro, a sentirmi bella e nello stesso tempo egocentrica, un egocentrismo nato dalla voglia di ribellarmi e manifestare la mia convinzione e forza di vivere.
Oggi posso dire che questa esperienza mi ha reso consapevole che la vita è molto più incerta e fragile di quanto avessi mai creduto ma grazie al sostegno dei miei familiari, degli amici e dello staff medico ho avuto la forza di combattere.” (Patrizia)
Testo redatto da Gabriella Bianchi Micheli, Psicoterapeuta e Psiconcologa FSP
Ultima revisione – febbraio 2017