Nel corso della vita, a dipendenza delle scelte personali, familiari e a volte anche professionali, capita che il desiderio di maternità venga rimandato. La scoperta di una malattia oncologica può risvegliare tale desiderio e la necessità di portarlo a termine può diventare pressante e prendere, anche solo per un breve tempo, il sopravvento su tutto il resto. È allora che possiamo assistere a dialoghi tra sordi, dove i curanti, consapevoli della efficacia delle cure proposte, tentano di convincere, a volte spaventando, le pazienti che invece si aggrappano ad un progetto di maternità ad ogni costo.

Prima delle cure

È importante che il personale curante affronti con la paziente e l’eventuale partner il desiderio di maternità e che vengano discussi il rischio d’infertilità legato alle cure e le possibilità per preservare la fertilità durante il trattamento. Un esperto di fertilità, in collaborazione con il ginecologo, può aiutare a trovare una soluzione, partendo dalla personale storia di malattia.

Durante le cure

Le informazioni sulla sicurezza di interrompere, anche temporaneamente, le cure per cercare una gravidanza sono molto limitate. Numerosi sono gli esperti in materia ai quali le donne possono chiedere un parere partendo dalla propria storia di malattia. Nel corso della vita, a dipendenza delle scelte personali, familiari e a volte anche professionali, capita che il desiderio di maternità venga rimandato. La scoperta di una malattia oncologica può risvegliare tale desiderio e la necessità di portarlo a termine può diventare pressante e prendere, anche solo per un breve tempo, il sopravvento su tutto il resto. È allora che possiamo assistere a dialoghi tra sordi, dove i curanti, consapevoli della efficacia delle cure proposte, tentano di convincere, a volte spaventando, le pazienti che invece si aggrappano ad un progetto di maternità ad ogni costo.

 

Testo redatto da Gabriella Bianchi Micheli, Psicoterapeuta e Psiconcologa FSP

Ultima revisione – febbraio 2017