“Di colpo tutto il mondo non c’è più … non c’è più aria, non c’è più luce: buio totale! Annaspi in questa massa d’acqua come se stessi al centro del mare e un vortice di correnti mortali ti risucchiasse.
L’onda continua a schiaffeggiarmi a più riprese e sempre più violentemente, ma ancora non riesco a concretizzare, mi sento una palla magica lanciata a casaccio in uno spazio, che rimbalza senza meta, senza sapere dove! Smarrimento!”
Patrizia Rossini, Travolta da uno tsunami, Adda Editore, 2008
Si tratta spesso della prima reazione alla comunicazione della diagnosi. La scrittrice Patrizia Rossini descrive questo momento con una metafora molto calzante, quella dello tsunami.
Smarrimento e incredulità sono espressi con frasi del tipo “non può essere vero!”, “ma non si sarà sbagliato?” o anche “Dottore, è sicuro di non avere confuso i risultati degli esami?”
Queste reazioni alla diagnosi sono normali. Imparando ad accoglierle come legittime, si inizia un percorso di accettazione di sentimenti ed emozioni sempre diversi, e a tratti inattesi, verso la costruzione di un nuovo equilibrio.
Testo redatto da Gabriella Bianchi Micheli, Psicoterapeuta e Psiconcologa FSP
Ultima revisione – febbraio 2017