“In questo periodo di cure ho sentito molto forte in me la rabbia e la colpa. Mi sentivo tradita dal mio corpo e arrabbiata perché la malattia mi stava chiedendo energie che io invece volevo mettere in altro. Mi sentivo in colpa nei confronti delle mie figlie. Durante la malattia non riuscivo a seguirle come avrei voluto e come sapevo fare prima. Vivevo un’alternanza di euforia e sconforto ma in generale mi sentivo ancora forte e positiva.” (Elena)

Molti dei trattamenti terapeutici proposti possono essere difficili da tollerare sia fisicamente sia psicologicamente. Per aiutare la paziente ad accogliere le terapie è necessario che sia adeguatamente informata sugli scopi, rischi, effetti collaterali e controlli medici previsti.

L’atteggiamento nei confronti della malattia e delle cure varia da paziente a paziente e a dipendenza della fase di terapia. Possono manifestarsi iniziali atteggiamenti di riluttanza, di preoccupazione, e perfino di rifiuto delle cure proposte.

L’équipe curante deve prendersi il tempo di informare adeguatamente ed ascoltare le perplessità della paziente e dei suoi familiari. La fiducia riposta nei curanti, e la consapevolezza di avere un ruolo attivo nel processo di decisione terapeutica, influisce positivamente sull’accettazione della malattia e delle cure proposte.

Durante il periodo dei trattamenti, le pazienti evidenziano frequentemente una forza interiore inaspettata, un desiderio di lottare con tutte le proprie energie.

 

Testo redatto da Gabriella Bianchi Micheli, Psicoterapeuta e Psiconcologa FSP

Ultima revisione – febbraio 2017