Scegliere di affrontare una gravidanza rifiutando le cure proposte è un progetto che merita di non essere banalizzato.

Dobbiamo poter ascoltare e accogliere il desiderio di maternità della donna o della coppia, anche se concomitante con la diagnosi e la scelta delle cure da intraprendere. Non serve a nessuno ostacolare questo progetto magari con frasi del tipo “dobbiamo prima pensare alla sua vita, alla sopravvivenza, ad una maternità ci penseremo dopo”, che non favoriscono la comprensione ma bloccano il dialogo.

Diverse sono le emozioni che entrano in gioco a seguito della diagnosi e molteplici sono le reazioni che si possono osservare. Accogliere qualsiasi tipo di reazione, anche quella che appare ingiustificata e assurda riguardante il rifiuto delle cure, ci permette di dare ascolto ai desideri più intimi della persona. Sentendosi accolta e ascoltata, la donna potrà esprimere i suoi pensieri e sentimenti senza paura del giudizio e arrivare ad una decisione ponderata e non dettata dall’emozione o dalla rabbia. Non è infatti detto che dopo un dialogo aperto e onesto la donna non arrivi a decidere autonomamente di posticipare il suo desiderio al termine delle cure.

Se decidesse di proseguire nella ricerca di un figlio invece di intraprendere il percorso di cura, potrebbe essere utile prendere contatto con uno specialista della fertilità.

Testo redatto da Gabriella Bianchi Micheli, Psicoterapeuta e Psiconcologa FSP

Ultima revisione – febbraio 2017