Sentimenti d’impotenza e perdita del controllo sulla propria vita personale, familiare e professionale sono assolutamente normali, soprattutto nelle prime fasi di malattia. Sentirsi stanche, incapaci di gestire le mille sfaccettature della propria vita e confrontarsi quotidianamente con problemi e situazioni impreviste può portare a temere di perdere del tutto il controllo.

Ogni dimenticanza diventa inaccettabile, ogni dolore scatena la preoccupazione che il cancro sia tornato, ogni apprensione altrui porta all’ansia che si avveri.

Può essere d’aiuto sapere che questo accade spesso. Parlare dei propri sentimenti con amici, familiari, personale di cura o con altre pazienti aiuta ad individuare il proprio modo di adattarsi alla nuova situazione.

Non sempre si riceveranno, tuttavia, risposte che aiuteranno o faranno piacere. Parlando con familiari, amici, conoscenti, e a volte anche con il personale di cura, potrà capitare di sentirsi spiazzati o non compresi, sia perché banalizzano preoccupazioni estremamente reali, oppure perché drammatizzano, anziché fornire rassicurazioni.

È importante scegliere con chi condividere sentimenti ed emozioni per proteggersi da inutili ansie, che non vi appartengono in quel momento, ma sono del vostro interlocutore!

“Un giorno, nel corso di una terapia, mi sono chiesta in che modo avrei voluto trascorrere questo periodo. Mi sono resa conto che c’erano due vie da percorrere: la prima era di vivere nella disperazione e crogiolarsi nell’autocommiserazione, la seconda era di uscire di casa e cercare di VIVERE, di nuovo, con il sorriso.” (Patrizia)

 

Testo redatto da Gabriella Bianchi Micheli, Psicoterapeuta e Psiconcologa FSP

Ultima revisione – febbraio 2017