“Per me, Sandro e il papà è brutto ma per i nonni è sicuramente peggio, non lo accettano e continuano a piangere. Non erano preparati. Noi siamo preoccupati per loro. Hanno bisogno di aiuto!” (Patrizia, 8 anni)
La malattia grave di un figlio, qualunque sia la sua età, è un evento “contro natura”, che attiva nei genitori sentimenti d’impotenza, rabbia, ingiustizia, senso di colpa e difficoltà d’accettazione.
Esprimere questi vissuti è solitamente difficile, quasi fossero dei vissuti “indicibili” o per i quali ci si vergogna. Il personale di cura deve essere attento al dolore dei parenti e prestare particolare attenzione alle loro emozioni.
A volte questi sentimenti spingono i genitori ad essere troppo presenti e quasi invadenti. L’intenzione è quella di aiutare, alleggerire e dare una mano alla figlia ammalata e alla sua famiglia. Se fosse troppo o non del tutto gradito, è fondamentale esprimerlo per aiutare tutti a trovare una giusta collocazione e un ruolo utile.
Testo redatto da Gabriella Bianchi Micheli, Psicoterapeuta e Psiconcologa FSP
Ultima revisione – febbraio 2017