Biopsia all’ago fine (PAF o esame citologico)
Con la biopsia all’ago fine si aspirano delle cellule con un ago montato su una siringa. Le cellule sono poi esaminate al microscopio. Poiché viene utilizzato un ago molto fine non è necessaria una anestesia e di solito la procedura è priva di complicazioni. Può essere eseguita anche in pazienti che assumono anticoagulanti.
I suoi impieghi più frequenti sono per:
Alcuni centri la utilizzano anche sui noduli del seno, altri centri hanno abbandonato tale indicazione rimpiazzandola con l’ago biopsia.
Biopsia all’ago fine di un linfonodo
Testo redatto da Elena Cauzza, radiologo. Ultima revisione Mariangela Galfetti, ginecologo chirurgo – febbraio 2017