SARA, nubile, diagnosi a 31 anni
COME LA VITA PUÒ CAMBIARE DA UN GIORNO ALL’ALTRO
Fino al 19 marzo 2012 conducevo una vita da 31enne simile a quella di tante altre ragazze. Amicizie, casa, famiglia, orchestra (sono violinista) e un lavoro come infermiera pediatrica.
Quella sera, mentre festeggiavo con i miei genitori la festa del papà, ho avvertito un dolore forte e persistente al muscolo pettorale che si accentuava col movimento. Ed ecco la mia scoperta: un nodulo!
Il giorno successivo mi faccio visitare da una dottoressa assistente al lavoro, la quale con un’ecografia vede il nodulo, apparentemente benigno, ma per scrupolo mi consiglia una visita dalla mia ginecologa.
Così, provo a contattarla con insistenza, ma non vengo visitata….
I giorni passano, il dolore persiste. Poi finalmente dopo una settimana incontro il mio angelo custode… Sì, lo chiamo così il ginecologo che in pochi giorni mi ha diagnosticato un tumore triplo negativo.
Il giorno del verdetto ero sola e lui mi ha rassicurata e consolata garantendomi che dopo le cure necessarie avrei vissuto fino ad 80 anni. Io, non felice, gli ho detto che avrei voluto vivere fino a 90 (hehehehe)! Lui era più felice di me!
Ecco, da qui la mia vita è cambiata moltissimo, direi completamente!
Innanzitutto ho interrotto le attività in orchestra e il lavoro, che amavo.
Poi ho iniziato a sottopormi ad infiniti esami… Cose che avevo solamente visto fare agli altri e ai bimbi che ho curato: biopsie, Tac, Mri, Pet, ecc..In poco tempo ho scoperto di avere non uno ma due tumori e come se non bastasse diversi. Un triplo negativo a destra e un H2R positivo a sinistra.
Cosa ho provato al momento della diagnosi? Sicuramente penserete tanta paura e rabbia…. Invece NO!
Tanta voglia di lottare e vincere sul cancro perché dovevo farcela per me, per i miei genitori e per tutte le persone che mi volevano bene. Così è stato! Pensare ai piccoli pazienti che avevo curato mi ha dato una grande carica e positività: sono stati un insegnamento per me.
Ho provato invece tristezza e difficoltà nel doverlo comunicare ai miei genitori… Per loro è stato un dolore insopportabile. Ma la reazione è stata quella di due persone che si sentono impotenti, ma vogliono lottare con e per la propria figlia!
Insieme abbiamo affrontato l’intervento di tumorectomia bilaterale con asportazione dei linfonodi ascellari a destra, poi un percorso di un anno di chemioterapia e anticorpi ed infine un mese di radioterapia…
Durante la degenza in ospedale per l’intervento chirurgico sono stata trattata benissimo dal team di ginecologia e senologia, mi sentivo come in una grande famiglia. È anche grazie a loro che non ho avuto un solo momento di sconforto.In questi momenti affidiamo la nostra vita a medici ed infermieri, quindi è importante dare a loro piena fiducia. Sono lì per noi e combattono con noi, e con noi condividono gioie e dolori!
La chemioterapia è stata un percorso impegnativo. Seguivo i trattamenti ambulatoriamente e con me era sempre presente mia mamma. Della chemioterapia si ha sempre tanta paura per gli effetti secondari, ma ora sono ben gestibili e tollerabili.
Ammetto che appena è scesa la prima goccia ho avuto paura ed ero ansiosa, ma poi ad ogni terapia sapevo che era una in meno e che quindi si avvicinava il grande giorno: la mia rivincita!
Purtroppo ho perso i capelli. Quel giorno è stato proprio triste, ma ho trovato la forza di superare anche questo. Sono andata dalla mia parrucchiera e ho messo la mia bella parrucca. Solo chi era a conoscenza del percorso che stavo affrontando ha capito che avevo la parrucca, mentre altre persone si complimentavano con me per il nuovo taglio.
Io per sdrammatizzare dicevo che era il nuovo taglio per l’estate (hehehehe).
La radioterapia è stata l’ultima tappa. Vedevo sempre più da vicino il mio traguardo. Quindi, anche se tutti i giorni dovevo presentarmi per le radiazioni, sembrava che mi stessi liberando del grande peso.
Ricordo, come se fosse ieri, l’ultimo giorno di chemioterapia, radioterapia ed infine di cura di anticorpi…. Era sempre una festa per tutti, anche per l’équipe di oncologia. Credo che anche per loro vedere un paziente felice e vittorioso sia una grande soddisfazione.
Vi chiederete come sono stata durante questi due anni di terapie: beh, forse non ci crederete, ma non ho mai perso il sorriso. Ho affrontato ogni situazione con forza e coraggio.
Una forza, che non so nemmeno io dove l’abbia presa, ma che credo possa nascere in situazioni così difficili.
Ho scalato la montagna più grande e ripida con coraggio, sicurezza e fiducia nei medici e nelle terapie.
Attorniata da qualche amico speciale, ma soprattutto dai miei genitori.
Ogni giorno uscivo di casa con la voglia di essere abbracciata dal sole e dalla natura.
Ho iniziato a soffermarmi di più ad osservare il mondo che mi circonda e a scoprire come sono belli i fiori, il panorama, gli uccellini che cantano. Ho dato più valore alle cose apparentemente banali. Ho capito che nella vita se si vuole si può!
Ora sono passati 3 anni (continuo con la terapia ormonale) e mi sto riprendendo fisicamente facendo attività fisica quotidianamente (nuoto, palestra, acquagym e passeggiate). Poi seguo dei corsi di lingue, ho ripreso saltuariamente le prove in orchestra anche se ho molti limiti e infine mi dedico al volontariato in senologia… Sono contenta di poter essere di aiuto e sostegno a donne, soprattutto giovani, che devono affrontare il mio stesso percorso. Forza!
Le cure ci sono e sono sempre più efficaci!
Un grazie di cuore a tutti i medici, infermieri, amici e parenti che mi hanno sempre sostenuta.
Questo percorso mi ha fatto crescere e scoprire quanto posso donare agli altri!Nella vita non bisogna mai perdere le speranze, anche quando si vede tutto nero, c’è sempre una luce che ci attende!
GENITORI Angela e Giuseppe
La malattia di nostra figlia è stato un fulmine a ciel sereno. Noi, che lavoriamo entrambi in campo sanitario vediamo probabilmente le situazioni peggiori di quello che sono. Avevamo tanta paura per il futuro, per gli effetti secondari delle terapie, anche perché Sara è sempre stata sin da bambina molto fragile.
Invece dal primo giorno era lei a darci forza con il suo splendido sorriso e con i suoi occhi speranzosi e pieni di luce.
Così ora dopo 3 anni, siamo ancora più uniti e insieme più forti! Grazie Sara per i tuoi insegnamenti!
UNA CARA AMICA
Come amica d’orchestra, ho vissuto dall’inizio il percorso impegnativo di Sara affrontato con grande coraggio.
Mi ricordo ancora la prova quando Sara, con cui condividevo il leggìo, mi confidava la notizia così, a ciel sereno!
Lo shock, le paure, l”insicurezza, il dolore, l’hanno travolta in un attimo!
In orchestra, essendo come in una grande famiglia, abbiamo potuto seguire con grande ammirazione questo suo cammino che ha poi affrontato passo dopo passo. La fiducia e grande forza, la serenità ed il sorriso di Sara ci hanno dato un insegnamento, un valore preziosissimo!
Un grande Grazie e complimenti a Sara! Auguri per un futuro arricchito dal passato!!!…..
Testo redatto da Sara, 20 agosto 2015