Trasmettere una cattiva notizia ad un giovane è un compito che un genitore non vorrebbe mai dover affrontare e che immagina arduo e insidioso. Come adulti, temiamo di ferire il giovane e di non trovare le giuste parole per informarlo e confortarlo in un momento di vulnerabilità per il genitore stesso, che ha appena ricevuto la diagnosi. Nel tentativo di proteggere il figlio si rischia di incorrere in soluzioni quali il silenzio o la menzogna, che il giovane non tarderà a comprendere ma che lo metterà in una posizione di isolamento e debolezza, in quanto il confronto, lo scambio e il sostegno vengono inibiti.
Informare adeguatamente, nel rispetto dell’età del proprio figlio, è un compito difficile ma molto utile per evitare di lasciare bambini e adolescenti soli di fronte a una situazione troppo angosciante da gestire autonomamente.
La comunicazione privilegia il canale non verbale e i ragazzi sono, senza dubbio, esperti nella lettura dei messaggi non verbali dei propri genitori. Capiscono ancora prima di sentirselo dire se c’è qualcosa che preoccupa le figure educative di riferimento.
Le difficoltà dei genitori stanno nell’identificare e nel trasmettere le loro emozioni, spesso travolgenti all’inizio del percorso di malattia. La mamma può provare sensi di colpa verso il figlio, paura di farlo preoccupare o soffrire a causa sua. Il padre, in una posizione d’intermediario tra la moglie ammalata e i figli, si assume solitamente il compito di sostegno verso tutti, tendendo però a celare i propri sentimenti. I ruoli in famiglia si modificano, così come la dinamica relazionale. Per un certo periodo dovrà essere il padre ad accompagnare i figli a scuola, aiutarli nei compiti, nonché svolgere le attività domestiche. La condivisione dei propri sentimenti, paure, dubbi e le richieste d’informazioni aiutano tutti a sentirsi parte di un sistema “in crisi temporanea” a causa della malattia.
Se non si riesce a parlare, e condividere, per i motivi i più diversi, fatti ed emozioni s’insinua una sorta di “segreto di famiglia”, con conseguenze non prevedibili, che tuttavia rischiano di condurre alla solitudine e alla chiusura di ognuno in sé stesso.
Diventa allora necessario aiutare i genitori a superare il senso di colpa prodotto dalla paura di provocare sofferenza ai propri ragazzi, aiutandoli a fare il primo passo nell’informare e sostenere i figli. L’aiuto del personale curante è solitamente utile e apprezzato.
Quando i figli possono condividere l’informazione e fare domande, non rimangono soli di fronte a qualcosa difficile da capire e che è fonte di ansia. Confrontati con le risposte degli adulti, i ragazzi possono decidere fino a che punto chiedere. Possono entrare in materia gradualmente e con il proprio ritmo. Se la risposta dell’adulto è di chiusura, sarà allora molto difficile per il giovane ritornare a porre domande, col rischio di restare solo con i propri dubbi, le proprie paure e preoccupazioni. Quando i genitori riescono a parlare con i figli, scoprono che non è un compito impossibile e trovano facilmente le parole per proseguire in modo tranquillo e utile il dialogo.
Spesso i genitori chiedono degli strumenti, in particolare dei libri, per approfondire il tema.
Il racconto “L’anno del girasole pallido”, edito dalla Lapis nel 2010, è un esempio di strumento che può rivelarsi utile innanzitutto agli adulti (genitori, insegnanti, educatori, personale di cura) per confrontarsi con il tema della comunicazione di una diagnosi tumorale ai ragazzi.
Un libro non può né deve sostituire il dialogo con i propri figli, ma la sua lettura può aiutare i genitori ad affrontare il tema con i ragazzi, prendendo spunto dalle diverse tematiche in esso contenute (emozioni di paura, disagio, necessità di mantenere la speranza e il dialogo, di non restare soli, di paura del contagio, del senso di colpa e molto altro ancora). Questo racconto può, in un secondo tempo, aiutare il ragazzo ad approfondire il tema, magari leggendolo assieme ai genitori.
Testo redatto da Gabriella Bianchi Micheli, Psicoterapeuta e Psiconcologa FSP
Ultima revisione – febbraio 2017