Il seno è l’immagine della vita della donna e delle sue potenzialità femminili nella crescita fisica e psicologica.
Il cancro è correlato a immagini di morte, di mutilazione e di cicatrice chirurgica, che restano segnali perenni della perdita di una parte della propria femminilità.
L’immagine di sé viene intaccata con l’intervento chirurgico, eseguito in una parte del corpo che è sede di funzioni vitali molto importanti per il benessere fisico e psicologico della donna (femminilità, fascino, seduzione, sessualità, maternità, allattamento, cura, relazione affettiva,…).
Le ripercussioni dipendono in grande misura dal risultato estetico dell’intervento chirurgico e dell’eventuale ricostruzione, ma anche dalla personalità e dalla rilevanza che la donna e il suo contesto relazionale attribuiscono all’aspetto estetico. Si pensava che le donne con un forte interesse per l’aspetto fisico e l’estetica manifestassero maggiori difficoltà ad accettare una mutilazione al seno, mentre si è constatato che l’accettazione dipende da più fattori, come per esempio la diagnosi rapida e non ritardata della malattia, la relazione di coppia, il sostegno relazionale e affettivo, l’età, il contesto culturale.
La ricostruzione del seno aiuta psicologicamente la donna a confrontarsi con le conseguenze estetiche della malattia ma non sempre il risultato è accettabile per la paziente, anche se appare soddisfacente per i curanti o per il partner.
Offrire alla donna la possibilità di parlare anche di questo aspetto è molto importante e accelera la possibilità di accettazione della malattia e delle sue conseguenze.
Testo redatto da Gabriella Bianchi Micheli, Psicoterapeuta e Psiconcologa FSP
Ultima revisione – febbraio 2017